Dal 15 al 17 Maggio si terrà il Google I/O la conferenza di Google rivolta agli sviluppatori.Ogni anno,in occasione di questa conferenza,Google presenta le ultime novità sia software che,da pochi anni,sia hardware.Tutti siamo in attesa soprattutto il mondo Android; dai rumors sembra che non ci sarà Android 5.0 ma un miglioramento della 4.2.2 ossia la 4.3.
Sono sicuro che Google ci riserverà delle sorprese ma non è del Google I/O che voglio parlare ma della frammentazione Android.La frammentazione secondo me può essere vista sotto 2 aspetti: da una parte android funziona più o meno bene su smartphone e tablet che hanno un costo basso o medio basso, ma dall’ altra parte assistiamo al totale abbandono da parte delle case produttrici di una montagna di device più o meno entry level; dico più o meno perchè si sta diffondendo la prassi che anche gli smartphone di fascia media vengono abbandonati.Non sono a favore dei requisiti minimi e sono contento che android possa essere usato anche da utenti con cellulari a basso costo.
Per noi sviluppatori raggiungere un target utenti elevato è una manna dal cielo, ma lo confesso: che fatica.Sviluppare per dispositivi con una risoluzione che va da 230×340 a 1920×1080 non è facile e richiede un po più di tempo e una progettazione alla base non indifferente. Il lavoro che svolgiamo in più rispetto per esempio alla piattaforma Iphone può essere tollerato dopotutto,visto che raggiungiamo target di utenti che nessuna piattaforma raggiunge,ma quello che non sopportiamo sia noi sviluppatori sia gli utenti è la frammentazione della versione di Android.
Se il 15 Maggio Google presenterà una nuova versione di Android dopo il primo entusiasmo e spero stupore le domande che faranno seguito saranno: chi lo riceverà? io lo riceverò? e soprattutto quanto tempo passerà prima che il mio smartphone riceverà questa versione? Domande sacrosante visto che ho speso dei soldini per acquistare uno smartphone o un tablet .
Leggendo i blog dedicati ad Android spesso leggo risposte da parte degli Android User sempre molto simili: comprati un Nexus, è la casa produttrice che non aggiorna, se il cellulare funziona perchè ti aspetti l’ aggiornamento?. Commenti e risposte sostanzialmente corretti,ma sono solo commenti e opinioni e non è una soluzione; l’amarezza rimane quando uno smartphone che ha il costo di 300-350€ viene abbandonato con 2-3 versioni indietro senza che siano passati anni ma solo dei mesi.
Al 99% possiamo dare la colpa alle varie case produttrici visto che non è compito di Google aggiornare tutti gli smartphone? Come è possibile che dopo 2 anni resiste ancora un 39% di utenti che hanno Gingerbread, Android 2.3 ? Come sviluppatore potrei dire: come posso sfruttare le novità della 4.2 o della 5.0 se devo raggiungere anche quel 39% e sviluppare un’ app compatibile con una versione di API vecchia di 2 anni. Le soluzioni tecniche ci sono: differenti apk, workaround per abilitare funzioni solo se la versione di Android supera la 2.3 e altre, ma bastano? e poi quanto costa in più sviluppare un’ applicazione che abbia tutte queste soluzioni tecniche o workaround e che sia liquida per tutte le risoluzioni?
Come ho detto sono le case produttrici ad avere il compito di aggiornare,quindi è l’ utente finale che deve premiare o evitare chi aggiorna o chi non aggiorna ma è davvero cosi semplice individuare chi non fa il suo dovere? Secondo me dobbiamo chiedere a Google più informazioni.
Da sviluppatore vorrei sapere:
Non capisco perchè Google pubblica le percentuali delle varie versioni senza pubblicare come sono distribuiti questi dati. Sono sicuro che google conosce benissimo sia la distribuzione geografica degli accessi sia può identificare il cellulare che accede con la versione 2.3.
Sono sicuro perchè nel sito della Developer Console cioè nell’ area riservata agli sviluppatori oltre ai vari strumenti per pubblicare l’ applicazione possiamo visualizzare anche delle statistiche:
Per ogni applicazione lo sviluppatore può visualizzare: versione di android, la lingua dello smartphone che ha scaricato l’ app e addirittura anche il nome e sigla del device.
Secondo me conoscendo questi dati per ogni macro dato della distribuzione Android, Google può, non dico risolvere la frammentazione, ma può ammorbidire gli effetti negativi.Faccio 2 esempi per capirci meglio.
Se la colpa della frammentazione delle versioni è dei produttori sarebbe meglio che gli utenti prima di acquistare un cellulare diano un’ occhiata alla lista dei cellulari abbandonati per orientarsi meglio; secondo me con tutti i dati disponibili le sorprese non mancheranno. Il marketing delle case produttrici e/o dei vari blog non avrà nessun effetto in questo caso.
Il secondo esempio è lato sviluppatori. Studiando i dati delle distribuzioni, dei vari cellulari e delle aree geografiche gli sviluppatori possono pianificare meglio lo sviluppo e in maniera più efficace. Non si sviluppa solo per l’ Italia ma se l’ applicazione è dedicata ad utenti italiani conoscendo per esempio che solo il 5% di tutti i device in Italia ha ancora la 2.3 è ben diverso del dato complessivo del 39%.
Quindi sia come utente che come sviluppatore: Google vogliamo più dati.
La velocità warp non esiste (ancora) ma è solo teoria. Rappresenta il superamento della velocità della luce, il superamento di un limite e il punto di partenza di una nuova prospettiva. Per noi il Mobile è il punto di partenza di una nuova forma di comunicazione che non ha limiti se non la nostra fantasia.